Nel 1987 Jean-Claude Oudin decise di raccogliere il testimone di suo suocero, che coltivava solo 2,5 ettari di vigne a Chablis. Per qualche tempo, si trattò di una soluzione professionale part-time, ma presto il richiamo di uno dei più bei terroir viticoli di Francia si fece inesorabile. Negli anni il domaine di Chichée – comune adiacente a Chabiis, nella valle del Serein – si ampliò, e oggi Nathalie e Isabelle Oudin, le figlie di Jean-Claude, si prendono cura di 10 ettari di vigneto suddivisi tra due appellation: Chablis "village" e Chablis Premier cru. In quest'ultima, l'azienda vanta due climat: Vaucoupins (sulla riva destra, quella dei Grand cru) e Vaugiraut (riva sinistra).
L'approccio viticolo fa invidia a molte aziende del territorio, uno dei più difficili d'Oltralpe, sul piano climatico. Niente diserbanti chimici né insetticidi da oltre vent'anni, terreni lavorati e trattamenti mirati e ridotti all'osso. Su oltre 8 ettari il metodo è organico, benché l'azienda non rivendichi alcuna certificazione. Anche in cantina, le sorelle Oudin hanno scelto la via della semplicità: fermentazioni affidate ai lieviti indigeni, affinamento sulle fecce fini in vasche di acciaio, spesso prolungato assai più di quanto non si tenda a fare a Chablis. Una vinificazione di matrice classica, rispettosa dell'identità territoriale delle uve che allignano tra i migliori terroir di questa denominazione borgognona.
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